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FCA-Renault: investe anche il governo italiano?

Che lo Stato Italiano fosse a favore di una eventuale operazione FCA-Renault, lo sapevamo da un po’. E’ notizia delle ultime ore, però, che il governo potrebbe decidere di recitare una parte attiva nella trattativa, entrandone a far parte come azionista. Lo ha dichiarato il sottosegretario allo Sviluppo Economico Michele Geraci:

“Il governo non deve comprare alcuna quota della Fiat nel breve periodo. L’azienda è naturalmente libera di agire nell’interesse dei suoi azionisti. Ma noi come governo ci assicuriamo che ci sia un impatto positivo sull’incremento della produzione e sulla creazione di lavoro nel nostro paese. L’azienda fa l’interesse degli azionisti, mentre il governo si occupa dell’impatto a livello macro, il suo ruolo è quello di monitorare l’impatto sull’occupazione. Il nostro governo è aperto a investire. Ma questo, solo se l’affare avrà un impatto positivo in termini di crescita economica e occupazionale per il Paese e i cittadini” ha dichiarato Geraci.

Operazione FCA-Renault – Italia alla finestra

“Siamo in contatto – ha continuato Geraci – ma FCA è una società privata e la decisione spetta ai suoi azionisti”.

Il Sottosegretario non è stato l’unico ad esprimersi riguardo la trattativa che coinvolge il colosso italo-americano e l’azienda transalpina. Le parole di Geraci hanno fatto eco a quelle del vicepresidente e leader del partito Matteo Salvini, 

“Il sostegno ovviamente c’è se esiste vantaggio anche per l’impresa italiana, le fabbriche italiane e i lavoratori italiani, al di là della sede”, ha dichiarato Salvini in occasione di un evento a Vicenza,

“Se fosse richiesta la presenza istituzionale italiana sarebbe doveroso esserci perché quello dell’auto è un comparto di rilievo nel nostro paese” aveva detto lo stesso Salvini al termine delle elezioni europee.

Per un’Italia che ancora valuta l’ingresso nei giochi, c’è una Francia che ha subito messo in chiaro che non intende occupare un ruolo di secondo piano. Il ministro Le Maire ha ribadito più e più volte che il governo transalpino non si piegherà alle volontà dei privati e farà valere la propria leva, esercitabile grazie al possedimento di corpose quote Renault.

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