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FCA-Renault, è saltata (forse definitivamente) la fusione

Fallimento fusione FCA-Renault – Una frenata, quella di inizio settimana, che è risultata in uno vero e proprio stop. FCA e Renault hanno ufficialmente interrotto le contrattazioni per l’unione auspicata dal gruppo che fa capo a Fiat. Il conglomerato italo-americano, è risaputo, aveva inviato una lettera formale alla controparte, che dopo un’attenta valutazione aveva deciso di dare una chance ad FCA. Da lì, l’inizio delle trattative. Renault, però, non aveva fatto i conti con le parti terze. Parti terze che giocano un ruolo troppo importante nell’affare e la cui opposizione rende impossibile la chiusura del contratto. Ma ripercorriamo con ordine la successione dei fatti.

Fallimento fusione FCA-Renault – Cosa è successo?

Sono essenzialmente due gli avversari da affrontare per Fiat Chrysler Automobiles ed il colosso francese: Nissan ed il governo transalpino. Per quanto concerne l’azienda nipponica, non è bastata l’offerta di diritto di voto in Renault a convincere i vertici ad autorizzare un’unione che avrebbe avuto ripercussioni potenzialmente troppo pericolose per Nissan. Ricordiamo che FCA aveva esplicitamente richiesto che il brand giapponese entrasse a far parte della holding per aprire una finestra di mercato sul continente asiatico. Ciò, però, salvo clamorosi colpi di scena, non accadrà con molta facilità. Scettica, tra l’altro, anche Mitsubishi, altra voce di cui è necessario tenere conto.

Veniamo adesso all’opposizione della Francia. Lo Stato è direttamente legato alla Renault, in quanto ne possiede una percentuale di quote. Sin dal primo momento, il Ministero aveva annunciato il proprio benestare sull’operazione solo in caso dell’apertura di un’eventuale sede a Parigi. L’idea di John Elkann era quella di centrare la futura azienda in Olanda, condizione alla quale la Francia non ha assolutamente voluto sottostare. E l’intervento del governo italiano non ha migliorato le cose, nonostante l’apertura dei vertici dello Stivale ad un compromesso con la nemesi transalpina.

Ad oggi, la fusione sembra una chimera irraggiungibile. Troppi galli a cantare di cui molti in disaccordo. A meno di incredibili capovolgimenti di fronte, non sorgerà mai il sole su quella che sarebbe stata la più grande potenza automobilistica mondiale.

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