Costo medio RC Auto
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RC Auto, il costo medio è sceso del 25% in 7 anni

Costo medio RC Auto – Tra il 2017 ed il 2018, il premio medio dell’RC auto è sostanzialmente rimasto invariato. La quota di 414 euro è di fatto paragonabile a quella dell’anno precedente. Ma non è ugualmente semplice paragonare le statistiche odierne con quelle di 7 anni fa. Dal 2012, infatti, il prezzo assicurativo è calato addirittura del 25%, con una discesa della forbice territoriale addirittura del 40%. Lo comunica la relaziona annuale dell’ANIA, l’Associazione delle Imprese Assicuratrici. La presidente Maria Bianca Farina ha illustrato le ricerche condotte dall’ente in occasione di una manifestazione all’Auditorium Conciliazione di Roma. Inoltre, si è assottigliata anche la differenza con il premio medio dei principali paesi europei (Francia, Germania, Spagna e Regno Unito), che da 213 è passata a 72 euro.

Costo medio RC Auto – Tutti i dettagli

La Farina, rivolgendosi a Conte e Mattarella, ha sottolineato l’ottimo trend del movimento assicurativo: “Andamenti decisamente positivi dovuti alla grande concorrenza fra le compagnie, alla presenza della telematica (dove siamo primi al mondo) e alla discesa della frodi, che comunque sono ancora troppo diffuse. Per combatterle, abbiamo promosso un Osservatorio che, in collaborazione con le associazioni e le istituzioni, dovrebbe garantire benefici sensibili a tutta l’utenza”.

Resta però il problema di rendere organico l’universo dell’RC auto: “Dovremo valorizzare i principi fondanti della funzione svolta dall’assicurazione. Ad esempio, rivalutare le posizioni sulle nuove forme di contratto come leasing, noleggio a lungo termine e car sharing. Dovremo poi dare assetto definitivo e stabile nelle pratiche di risarcimento. Macrolesioni? Una legge garantirebbe vantaggi in quanto a parità di trattamento e riduzione del contenzioso con impatto su costi complessivi e risarcimenti”.

Nel 2018, gli investimenti delle compagnie assicurative sono saliti alle stelle ed il 43,1% della quotata totale è stato investito in titoli di stato italiani, con un altro 20% investito in obbligazioni societarie ed un 9% in titoli di stato esteri.

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