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Immatricolazioni auto, in ripresa le statistiche in Europa

Si rialzano -anche se di poco- i dati sulla crescita delle immatricolazioni auto in Europa. Parliamo di una percentuale minima (+0,1%), ma che bisogna accettare come incoraggiante. Le stime si riferiscono a maggio 2019, dove sono state vendute 1120 vetture in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In totale, 1.400.518 contro i 1.399.398 del 2018. Per leggere al meglio i dati in chiave positiva, va evidenziato che la ripresa interrompe una serie di otto mesi consecutivi di calo. I ventisette paesi membri dell’UE hanno tutti registrato un negativo nelle immatricolazioni da gennaio a giugno 2019, con il semestre chiuso a 6.737.491 unità contro le 6.880.623 di un anno fa.

Immatricolazioni auto Europa – Fenomeni contrastanti

Una flessione del 2,1%, controbilanciata in parte dal cosiddetto “effetto Germania”. I teutonici chiudono con un grandissimo +9,1%, confermandosi il primo mercato automobilistico del continente. Ben 26.000 sono le auto vendute in eccedenza rispetto al 2018, a fronte di un -1,2% dell’Italia. Non se la passa meglio il Regno Unito (-4,67%), così come la Spagna (-7,3%). Registra un “plus” la Francia, in crescita dell’1,2%.

Sulla questione marchi, non può cantare vittoria Volkswagen. Maggio 2019 è stato un mese super negativo per la cordata teutonica, con un calo di quasi 7.000 unità vendute in totale. Pesa molto il “meno” della stessa Volkswagen (sotto dell’8,7%) e quello di Audi. In crescita, invece, la Skoda (+3,8%). Vola Seat con uno stellare +13,9%.

Ottime notizie, invece, per il Gruppo PSA. La holding di Citroen è passato dalle 223,834 nuove immatricolazioni del 2018 alle 233.419 di maggio 2019. La crescita, in questo caso, è del 4,3%. Nota negativa la DS, in perdita del 7,1%. Molto bene al contrario Citroen con un +13,9%.

In vista della fusione con FCA, notizie sconfortanti per una Renault che cala del 3,7% rispetto ai 365 giorni precedenti. Da 161.838 auto nuove in maggio 2018, si è passati alle 155.784 di maggio 2019.

E a proposito di FCA, c’è poco da festeggiare per il gruppo italo-americano. In totale, la cordata perde l’,8,1%, con un calo di quasi cinquanta punti percentuali per Alfa Romeo. Malissimo anche Jeep (-12,8%).

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