Bruttissime notizie per il gruppo FCA. Il colosso automobilistico sarà costretto a richiamare 862.520 unità vendute negli Stati Uniti d’America. La questione è legata ad un eccessivo quantitativo di emissioni per alcuni esemplari. Lo rivela un’indagine dell’Agenzia Federale Statunitense per la Protezione Ambientale, l’EPA.
Le vetture in questione sono Chrysler 200 (2011 – 2014), Dodge Avenger (2011 – 2014), Dodge Caliber (2011 – 2012), Dodge Journey (2011 – 2016), Jeep Compass (2011 – 2016), Jeep Patrion (2011 – 2016).
L’intervento delle officine non si limiterà a modificare il software della centralina elettrica, ma richiederà anche una sostituzione di una serie di componenti del catalizzatore. Probabile dunque che la regolarizzazione delle automobili venga divisa in più fasi. Fino a quel momento, i veicoli potranno continuare a circolare liberamente. Si attende una replica del gruppo FCA, che per il momento non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali.
IL PROLOGO
Ad inizio anno, FCA aveva già ricevuto una multa da oltre 800 milioni totale per la stessa identica motivazione. Anche in quel caso grazie ad un’analisi effettuata dall’EPA. Il gruppo che fa capo a FIAT aveva accettato di ritirare esemplari di Ram 1500 e Jeep Grand Cherokee venduti negli USA tra il 2014 ed il 2016, assicurando un risarcimento da circa 2.000 dollari ai proprietari delle auto in questione.
La vicenda ha piantato radici nel 2017, quando l’EPA accusò pubblicamente FCA di aver montato software illegali per il controllo delle emissioni dei motori diesel di circa 104mila unità. Stando alle carte presentate dall’ente di protezione ambientale, la casa madre avrebbe omesso informazioni riguardo la presenza di otto componenti ausiliari presenti nella centralina che permetterebbero di aggirare con furbizia i limiti di emissione di ossidi di azoto attuali.
La causa era poi stata chiusa, almeno dal punto di vista civile, con la già citata maximulta da 800 milioni. Dopo aver riscontrato nuove irregolarità, l’EPA ha deciso di tornare alla carica: si prospettano mesi davvero complicati per FCA sul mercato americano.
