Donazioni restauro Notre-Dame
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Notre-Dame de Paris, anche PSA contribuisce con una donazione

Un bellissimo gesto da parte del mondo dell’automobilismo. La tragedia che ha colpito la Francia, con l’incendio scoppiato all’interno della cattedrale di Notre-Dame, ha dato via ad una maratona solidale alla quale non sono sfuggiti i grandi marchi motoristici. E’ notizia recente che il Gruppo PSA, proprietario di Opel, Citroen Peugeot tra le altre, ha annunciato una donazione per finanziare la ricostruzione del monumento.

Donazioni restauro Notre-Dome – La situazione

“Il Gruppo PSA aiuterà a ricostruire Notre-Dame per la rinascita di questo tesoro Unesco dell’architettura mondiale. Le modalità sono allo studio della Fondazione PSA” recita il tweet di Carlos Tavares, dirigente del gruppo.

In totale, sembra che le donazioni restauro Notre-Dame abbiano raggiunto oltre il miliardo di euro complessivo. La Michelin, ad esempio, ha fatto pervenire 1 milione, mentre la Total ben 100. Con beni pratici ha invece contribuito Groupama, mettendo a disposizione 1.300 querce secolari dei propri possedimenti.

Il primo a muoversi, dopo l’accaduto, era stato Francois-Henry Pinault, a capo di brand importanti come Gucci, tra gli altri. Anch’egli, come Total, aveva annunciato lo stanziamento di 100 milioni di euro per aiutare nella ricostruzione della cattedrale. Ha rilanciato con 200 milioni il suo grande rivale Arnault, tanti quanti quelli versati dalla famiglia proprietaria di L’Oreal. Sono attesi annunci anche da parte di banche e imprese varie, con gli ingegneri nel frattempo a lavoro per costruire il progetto di rinascita.

I tempi sono calcolati in 5 anni. Le stime sui costi, allo stato attuale, sono del tutto approssimative. Bisognerà effettuare dei rilevamenti più approfonditi, poiché il lavoro degli oltre 400 Vigili del Fuoco non è stato sufficiente a fornire una panoramica precisa sulla situazione. C’è chi crede non si possano impiegare meno di 15 anni per ricostruire il tutto, ma il presidente Macron ha assicurato che il tutto verrà rimesso in piedi nel giro di 5 anni, in tempo per le Olimpiadi francesi del 2024.

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