Statistiche trimestre auto
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Mercato auto, nel primo trimestre si chiude in negativo

Statistiche trimestre auto – Non è un gran momento per il mondo dei motori. Non che ci fosse bisogno di conferma, ma la fotografia delle prime trimestrali del 2019 rivela dati decisamente non incoraggianti. Tensioni tra brand, indirizzi politici non proprio comprensibili e aumento dei costi produttivi e materie prime. Solo alcuni dei fattori che hanno contribuito alla caduta del settore automobilistico. Ma vediamo più nel dettaglio qual è l’andazzo delle varie case.

Statistiche trimestre auto – Presente e investimenti per il futuro

Cala vertiginosamente l’utile netto di Daimler. Il gruppo proprietario di Mercedes, malgrado una discesa nelle vendite tutto sommato contenuta, vede ben mezzo miliardo in meno di ricavi veri e propri: da 3,33 miliardi a 2,8 miliardi.
Le attività industriali hanno prodotto un cosiddetto free cash flow negativo per 2 miliardi (+1,8 miliardi nel primo trimestre del 2018) e visto le entrate calare di ben 3,2 miliardi fino a 13,1 miliardi.

Anche la Ford ha registrato risultati in calo, ma grazie al Nord America è riuscita a tenersi a galla e a prevedere per l’intero anno risultati migliori di quelli del 2018. L’Ovale Blu ha in particolare visto i profitti trimestrali calare del 34%, con un utile sceso da 43 a 29 centesimi di dollaro. La crescente popolarità tra i consumatori nordamericani dei pick-up, SUV e crossover ha consentito alla Ford di aumentare l’utile operativo da 2,1 a 2,4 miliardi.

Ricavi e vendite non positivi per i francesi. Parliamo di Renault e Gruppo PSA. Il conglomerato di Boulogne-Billancourt ha visto le vendite scendere del 5,6% e i ricavi flettersi del 4,8% a 12,53 miliardi. Renault rischia di subire tantissimo l’influenza negativa degli alleati Nissan. Il gruppo di Yokohama ha infatti diminuito la stima per l’esercizio al 31 marzo sull’utile operativo da 450 miliardi a 318 miliardi e sull’utile netto da 410 miliardi a 319 miliardi (2,56 miliardi di euro). In questo caso, i profitti della casa nipponica risulterebbero inferiori a quelli di Renault per la prima volta da oltre un decennio.

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