Filtro antiparticolato per i freni
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Inquinamento, arriva il filtro antiparticolato per i freni

Finalmente un’ottima notizia dall’automotive. Direttamente dalla Germania, con l’azienda Mann++ Hummel, arriva un progetto di filtro antiparticolato per freni. Questa singolare componente permetterebbe di ridurre l’inquinamento generato dal rallentamento meccanico, diminuendo ulteriormente l’impatto totale di un’automobile sull’ecosistema.

Filtro antiparticolato per freni – Tutti i dettagli

Fino all’80% di particolato emesso in meno. Il filtro sarebbe capace di catturare quattro quinti delle particelle liberate nell’aria dallo sfregamento tra i dischi e pastiglie. L’attrito genera delle micropolveri facilmente paragonabili a quelle prodotte dal motore della vettura stessa. Il Brake Dust Particle Filter è la soluzione a questo problema, essendo capace di bloccare un’altissima percentuale delle già citate polveri sottili.

Ma dove si andrebbe a posizionare all’interno dell’economia di un’automobile? Molto, molto vicino alla fonte del danno. Il BDPF verrebbe montato dentro una calotta, in prossimità della pinza. Dall’azienda spiegano che collocare lì il filtro è la soluzione migliore, in quanto permette di bloccare immediatamente le emissioni. Queste vengono poi immagazzinate in piccole pieghe, che fungono a mo’ di sacchetti. All’incirca, la vita di un Brake Dust Particle Filter corrisponde a quella delle pastiglie dei freni. Dopo numerosi test, effettuati anche in condizioni estreme (pioggia battente e neve), il prototipo sembra aver pienamente convinto il pubblico. A suo favore gioca anche il peso ridotto; in totale, il dispositivo “ingrassa” la macchina di soli 500 grammi. Potrà poi essere montato su qualsiasi tipo di automobile, anche ibride ed elettriche.

Ma quando potremo vedere sul mercato il Brake Dust Particle Filter? Forse prima di quanto si pensi. Diverse case automobilistiche hanno già vagliato l’opportunità di adottarlo su alcuni dei propri esemplari. Tra i brand interessati c’è Volkswagen, con la Golf che sta già effettuando le prove generali. Sarà interessante valutare la velocità e la ramificazione di questo particolare dispositivo, che promette una piccola – grande rivoluzione all’interno del comparto automotive.

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