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Ford, altro passo indietro: chiude lo stabilimento in Galles

Ford in Galles – Il processo di ristrutturazione in Europa sta avendo impatti clamorosi sugli impiegati della Ford. La fabbrica di Bridgend, situata in Galles, verrà chiusa in maniera definitiva nel settembre dell’anno prossimo.

Saranno 1.500 le persone che perderanno il lavoro. Val bene ricordare che una cosa simile è già accaduta nel recente passato con la scelta di tagliare il cordone alla sede di Blanquefort (Bordeaux). Nell’indotto, stando alle stime del sindacato Unite, un altro migliaio di persone saranno influenzate dalla chiusura della fabbrica. Proprio i sindacati, al termine di un incontro con i vertici della casa americana, hanno chiesto di rivedere la decisione. Appello morto invano, poiché la dirigenza dell’Ovale Blu ha deciso non solo di proseguire, ma anche di rendere noti alcuni dettagli dell’operazione. La previsione di Ford è quella di contabilizzare oneri corrispondenti a circa 650 milioni di dollari. Di questi, 400 sono legati al licenziamento dei dipendenti, mentre 250 milioni sono riservati agli oneri pensionistici e alle svalutazioni da apportare alla fabbrica.

Ford in Galles – Colpa della Brexit?

Effetto Brexit? La Ford nega. Non è l’uscita del Regno Unito dall’Europa a preoccupare gli statunitensi, come ha spiegato il presidente di Ford Europe Stuart Rowley:
“Confermiamo il nostro impegno verso il Regno Unito. Tuttavia, i cambiamenti della domanda e gli svantaggi in termini di spese, oltre all’assenza di ulteriori modelli di motori per Bridgend nel futuro, rendono l’impianto economicamente insostenibile nei prossimi anni”.

Brutto colpo per la Gran Bretagna, che aveva già incassato la decisione di Honda di chiudere i rubinetti nel 2021 attraverso l’addio a Swindon. Anche Nissan ha optato per abbandonare la zona, con Sunderland che resterà orfana del brand giapponese e della sua X-Trail. Per Ford una decisione complicata, che va ad interrompere una collaborazione con il Galles in atto da più di 40 anni. Nessun provvedimento, invece, è previsto per le industrie di Dagenham e Halewood.

L’Europa vedrà una riduzione non soltanto in produzione, ma anche in tema vendite. La Ford ha infatti annunciato che la Edge sarà commercializzata soltanto in 7 paesi del Vecchio Continente, abbandonando i mercati dove la domanda non soddisfava il quantitativo di denaro investito. All’equazione va aggiunta la crescente tassazione per modelli troppo inquinanti, di cui la Edge è una dei maggiori esponenti.

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