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Ferrari F40 BLU: un esemplare è stato battuto all’asta per oltre 1 milione di euro

Esemplare di Ferrari F40 venduto all’asta per oltre un milione di euro: la vettura ha raggiunto la cifra più alta in Europa.

Esemplare di Ferrari F40 venduto all’asta per oltre un milione di euro

Ferrari F40: un nome, una leggenda per ogni appassionato di automobili. Prodotta in soli 1.337 esemplari, l’erede della 288 GTO Evoluzione è sempre più ambita dai collezionisti, con quotazioni che lievitano di anno in anno. Ne è un esempio questa spettacolare F40 BLU venduta da Bonhams a oltre 1 milione di sterline.

La vettura era di proprietà di Sam Moores, noto influencer, pilota amatoriale e fotografo di auto. La F40 in questione era del 1989 era in origine di colore rosso. Successivamente la tinta blu è stata fatta applicare dalla carrozzeria Zanasi (storico esercizio di Maranello) non appena Moore nel 2014, ha acquistato la vettura. Oltre al blu, è stata fatta aggiungere una targa personalizzata “F40BLU“.
In seguito all’operazione, l’influencer londinese ha dovuto pagare circa 16.000 sterline per ri-ottenere la Certificazione di Autenticità Ferrari. La F40 BLU è stata venduta online dalla prestigiosa casa d’aste Bonhams a una cifra record: 1.000.500 sterline, quasi 1 milione e 200mila euro. Si tratta della somma più alta mai raggiunta in un’asta online in Europa per aggiudicarsi un’autovettura.

Ferrari F40, le caratteristiche tecniche della vettura di Maranello

La mitica supercar sovralimentata della casa di Maranello fu presentata ufficialmente nel 1987. Si trattava del tributo ai 40 anni di attività dell’azienda italiana. Sulla Ferrari F40 era stato montato un motore V8 biturbo da 2,9 litri, accoppiato a un cambio manuale a 5 marce, capace di numeri che impressionano ancora oggi: 478 CV a 7000 giri/min e 577 Nm di coppia massima a 4000 giri/min, per uno 0-100 coperto in circa 4 secondi e ben 326 km/h di velocità massima. Valori “duri e puri”, non addomesticati da alcun ausilio elettronico, per una vettura “street legal”. Vocazione racing, quindi, confermata da interni essenziali e spartani (no tappetini, maniglie portiere, autoradio,  nessun vano portaoggetti) e da un’estetica aggressiva, con l’iconico alettone posteriore che ci fa sognare ancora oggi

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