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BMW, Daimler e Volkswagen: guai in arrivo con l’Antitrust

Brutta gatta da pelare per i gruppi BMW, Daimler e Volkswagen. I tre agglomerati sono finiti sotto il mirino dell’Antitrust, il massimo organo di monitoraggio per la libera competizione.

Il nocciolo della questione

Strategie finalizzate a precludere la concorrenza pacifica. Secondo alcuni organi giornalistici, le accuse si baserebbero su delle indagini condotte circa due anni fa. Le autorità avrebbero atteso una perquisizione più completa e profonda prima di formalizzare una denuncia che potrebbe portare a delle grosse sanzioni a livello economico e soprattutto di programmazione futura.

Stando alla Commissione Europea, le condotte illecite sarebbero state esercitate durante il periodo 2006-2014. Le tre cordate avrebbero architettato insieme un progetto per ostacolare la concorrenza. Stando ai report, sono stati segnalati degli incontri tra i vertici delle tre case automobilistiche.

Nel dettaglio, l’Antitrust chiede il riconoscimento della violazione poiché ai consumatori europei è stata negata la possibilità di acquistare dei veicoli con la miglior tecnologia ambientale sul mercato. In particolare, l’attenzione dell’indagine si concentra sul filtro antiparticolato e i sistemi di riduzione delle emissioni tramite urea, il cosiddetto AdBlue. Le compagnie automobilistiche avrebbero volutamente sabotato lo sviluppo ed il miglioramento del sistema, sottraendosi alla naturale evoluzione della competizione.

E adesso?

Ora, per i tre gruppi si profila un lungo periodo di attesa per capire quali saranno le eventuali sanzioni. I piani produzionali saranno profondamente influenzati dalle possibili multe.

E’ plausibile supporre che prima di ottenere un verdetto definitivo bisognerà attendere diversi gradi di giudizio. Per un’indagine durata anni, servirà altrettanto tempo per stabilire la legittimità (o meno) delle mosse di Daimler, BMW e Volkswagen.

In un momento così particolare per la questione emissioni, un pass falso nel campo dell’inquinamento potrebbe costare tantissimo ai tre gruppi. Non resta dunque che attendere le decisioni dei giudici riguardo l’AdBlue ed i sistemi di riduzione del Co2 liberato nell’aria.

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