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Auto elettrica, i paesi europei sono in ritardo

Auto elettriche in Europa – L’automotive è in rapida evoluzione. Nel giro di pochi anni, sarà necessario effettuare una totale conversione da motore termico ad elettrico, eliminando totalmente la presenza di una camera di combustione all’interno del meccanismo. Una scelta che dobbiamo addebitare ai gas di scarico, che stanno lentamente uccidendo il nostro pianeta. Il CO2 emesso dai veicoli va totalmente abbattuto e in tanti si stanno già impegnando nel campo dell’elettrificazione parziale (ibrido) o totale. In Europa, però, si viaggia a ritmi molto più lenti che in altri continenti. Lo evidenziano gli ultimi dati raccolti in merito agli investimenti e allo sviluppo di nuove tecnologie.

Auto elettriche in Europa – Seguire l’esempio

Come in altri campi, la Germania si dimostra leader del continente in quanto a conversione in elettrico. Il paese mitteleuropeo è un passo avanti a tutti gli altri (Italia compresa) nello sviluppo di veicoli alimentati a batteria. Ma anche le statistiche riportate al nord non sono comparabili ai numeri registrati in paesi come Cina e Stati Uniti. Tuttavia, la considerevole crescita del partito dei Verdi sarà un ottimo incentivo a puntare ulteriormente sull’automobile del futuro.

“Il tema dell’auto elettrica in Europa si lega alla questione delle emissioni e alle regole stringenti che i vertici di Bruxelles hanno voluto. Con gli attuali parametri abbiamo calcolato che a partire dal 2020 i produttori potrebbero rischiare multe per miliardi di euro. Questo ovviamente spinge sull’innovazione per abbattere le emissioni e le sanzioni. L’annuncio della possibile fusione tra FCA e Renault-Nissan risponde anche a questo obiettivo. Il gruppo francese è tra i primi tre al mondo nel campo della produzione di vetture elettriche mentre Fiat negli anni è rimasta un po’ indietro in tema di aggiornamento. Comunque c’è da dire che si erano già mossi ed avevano annunciato un accordo di collaborazione con Tesla per il calcolo congiunto delle emissioni per far fronte ai vincoli Ue” ha dichiarato Alberto Villa, head of equity research di Intermonte Sim.

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